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31 Maggio 2023

SALUTO DI BENVENUTO DI DON LUIGI RUBINO A S. ECC.ZA MONS. GIUSEPPE MENGOLI

Inizio del ministero pastorale – Cattedrale di San Severo

31 maggio 2023

È con intima e manifesta gioia che viviamo questo momento di grazia. A nome di tutta la comunità diocesana do il benvenuto a tutti coloro che sono qui per condividere questa celebrazione. Agli arcivescovi presenti: don Gianni Checchinato e P. Francesco Moscone, all’Arcivescovo eletto di Otranto P. Francesco Neri, ai sacerdoti, diaconi, seminaristi, alle autorità civili e militari, ai familiari del vescovo Giuseppe, ai fratelli e sorelle che ci hanno raggiunto dalla diocesi di Otranto, al popolo della diocesi sanseverese, a tutti coloro che sono uniti spiritualmente attraverso i vari canali di comunicazione.

Un particolare saluto e un grande benvenuto a lei, Eccellenza reverendissima, Mons. Giuseppe Mengoli che oggi varca la soglia della nostra Chiesa per iniziare questo cammino insieme a noi.

Le parole pronunciate sui monti della Giudea vogliamo farle risuonare anche sulle nostre labbra per poter dire: Benedetto il Signore che ha visitato il suo popolo. Sì, ci sentiamo benevolmente e immeritatamente visitati da Dio; perciò avvertiamo il bisogno di esprimere la gratitudine al Signore che, attraverso le scelte della Chiesa, continua a prendersi cura del nostro popolo inviandoci pastori innamorati di Dio e che “profumano di gregge”.

A queste, vogliamo aggiungere parole di benedizione per lei che si è fatto pellegrino e, ricco di fede e di esperienza pastorale, ha raggiunto la nostra terra per continuare a edificare con noi la Chiesa di Cristo presente in questo territorio che, nel suo paesaggio, ha molto da spartire con i racconti del Vangelo e la predicazione di Gesù.

La nostra è la terra che biondeggia di spighe dorate le cui distese, che danzano al ritmo del vento, ci rimandano al dono dello Spirito e al pane della vita; è la terra della vite e del vino che ci ricordano la nostra condizione di tralci ma ci rinviano anche al calice della salvezza; è la terra degli ulivi secolari che producono l’olio che ci invita ad essere fedeli alla nostra condizione di cristiani, di unti; è la terra che ha i colori dei monti, dei mari e dei laghi che sono, significativamente, i luoghi frequentati dal Signore.

Come ogni realtà umana anche la nostra terra è segnata da luci e da ombre: si tocca con mano tanta generosità e laboriosità, solidarietà e vicinanza a chi ha bisogno; ma si toccano anche diverse ferite causate da episodi di violenza, sfruttamento, poca legalità, insieme a quegli strappi che il più delle volte non riescono a ricucirsi, e che sono causati da chi è costretto a cercare un futuro migliore da qualche altra parte senza farvi più ritorno.

È in questa realtà che siamo invitati ad operare con fiducia pronti a scommettere ancora su quel Dio che è capace di far germogliare la vita anche laddove tutti vedono solo vecchiume e sterilità, povertà e impossibilità di futuro.

In questa missione che il Signore continua ad affidare alla Chiesa di San Severo e che deve vederla carica di fiducia e di entusiasmo, Eccellenza, non si senta solo! Oltre ad essere accompagnato dalla forza dello Spirito e sostenuto dalla preghiera di molti, accolga fin da ora la disponibilità di sacerdoti e laici, religiosi e religiose a collaborare con lei, insieme a tanti che condividono i valori del Vangelo.

Anche se non di grandi dimensioni numeriche, la nostra comunità cristiana è ricca di tradizioni e di religiosità che, sebbene hanno bisogno di essere purificate ed evangelizzate, possono essere, tuttavia, un veicolo prezioso per avviare quel processo di avvicinamento al Signore e di incontro con lui.

È motivo di speranza sapere che nella nostra terra, nonostante tutto, molti continuano a dare fiducia alla Chiesa, chiedono i Sacramenti per i propri figli e, al di là del generale calo, ancora molti chiedono il matrimonio cristiano. Sono – queste – opportunità da coltivare.

Molti sono quelli che si impegnano nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali desiderosi di conoscere sempre di più il Signore, crescere in spiritualità e dare ragione della propria fede.

Le viene consegnata una comunità che sente ancora la fatica degli anni della pandemia, ma che nello stesso tempo non si è mai fermata; ed ora, sollecitata anche lei da Papa Francesco, sta cercando di stare al passo con la Chiesa Italiana e Universale nell’assumere quello stile sinodale che vogliamo continuare ad apprendere e a vivere con lei.

Avvertiamo il bisogno di sentire ancora e di essere accompagnati dalla voce del pastore che ci indichi mete alte e radicali, che ci ricordi il primato della Parola e della preghiera per essere sicuri di non perderci mentre percorriamo i sentieri della storia; di avere a cuore le necessità dei poveri.

Siamo convinti che tutto questo sarà possibile trovarlo in lei.

Nei pochi, ma significativi contatti che ci sono stati, abbiamo potuto sperimentare la sua sensibilità e la sua attenzione per tutti, lo spirito di preghiera e la disponibilità ad ascoltare, l’umiltà e la passione per tutte le Chiese. Prova ne è l’opera che ha voluto si realizzasse nella Parrocchia di Cotiakou a servizio dei giovani studenti come regalo per la sua ordinazione episcopale, al quale tutte le realtà diocesane hanno contribuito.

Il grembo della Chiesa sanseverese sussulta come quello di Elisabetta ed esclama: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Il cuore della Chiesa sanseverese esulta di gioia come quello di Maria e canta la gratitudine per la misericordia di Dio.

In questo circolo di gioia le diciamo: Ben arrivato fratello, padre, amico, maestro e guida. Entrando della nostra casa, possa sentirsi a casa; e prendendo insieme gli attrezzi del servizio evangelico vogliamo lavorare con lei per rendere più bella la nostra Chiesa e prepararla all’incontro con lo Sposo divino di cui lei, vescovo Giuseppe, è segno.

Ancora benvenuto, e di tutto cuore le diciamo: auguri.