02 Ottobre 2020
Messaggio di S.E. Mons. Giovanni Checchinato per la lieta notizia della “Positio” sul Servo di Dio Felice Canelli
Il messaggio di S.E.Mons. Giovanni Checchinato, per la lieta notizia della “Positio” sulla fama di santità e di segni del Servo di Dio Felice Canelli, sacerdote della Diocesi di San Severo.
«Con gioia e trepidazione, abbiamo atteso ed infine appreso lo scorso 29 settembre, la lieta notizia del parere favorevole nel corso del Congresso peculiare dei Consultori Teologi presso la Congregazione della Causa dei Santi, i quali, esprimendosi positivamente ed all’unanimità, hanno dato seguito alla “Positio” sulla fama di santità e di segni del Servo di Dio Felice Canelli, sacerdote della Diocesi di San Severo (Foggia-Italia), salesiano cooperatore, la cui Causa di Beatificazione è seguita dalla postulazione salesiana, rendendo così possibile un “suo” ulteriore passo verso gli onori degli altari.
È per noi motivo di gioia che un figlio della nostra terra sia incamminato verso il riconoscimento ufficiale della Chiesa delle sue virtù e della sua fama di santità.
Una gioia che si amplifica ripensando alla vita feconda e instancabile del servo di Dio, il quale ha saputo davvero mettere a frutto i doni elargitigli dal Signore, in modo particolare attraverso la cura delle anime e la costante attenzione e premura ai problemi sociali della sua terra, che lo hanno visto appassionatamente coinvolto e disponibile a mettersi in ogni modo a servizio di fratelli e sorelle, soprattutto più bisognosi.
Don Felice, continua a parlare alla nostra terra e alla nostra amata Diocesi, ricordandoci che solo attraverso la passione per gli uomini e le donne del nostro tempo e della nostra terra, passa la reale possibilità di rendere vera e attuale la passione per Dio».
Le conclusioni del Pastore della Diocesi
«Mentre continuiamo a pregare il Signore, perché possa un giorno, qui in terra, donarci la gioia di annoverare il Servo di Dio tra i nostri intercessori presso di Lui, vogliamo prendere l’impegno di conoscere ed approfondire la sua figura di prete e uomo, perché il suo amore generoso e totale, infiammi anche i nostri cuori, per poter ancora oggi, come figli e figlie di questa nostra terra, continuare a vivere e incarnare il Vangelo della carità che animato la vita di don Felice, sapendo anche noi rendere fecondo il dono del nostro Battesimo.
Diremo grazie al Signore, per questo ulteriore passo, in occasione della ricorrenza della nascita al cielo del Servo di Dio, celebrando la Santa messa il 23 novembre p.v. alle ore 19.00, presso la Parrocchia di Croce Santa».
Il Servo di Dio Felice Canelli nasce il 14 ottobre 1880 in estrema povertà da Gabriele e Teresa Marchitto. La giovane Teresa, rimasta vedova, educa i figli a confidare nella Provvidenza che non li abbandona. Il sogno di Felice è diventare prete, ma è povero. Il canonico don Luigi Giuliani lo aiuta materialmente e spiritualmente. Viene così ammesso, dal 1892 (e fino al 1903), in seminario. I suoi maestri sono don Luigi Cardillo e il Vescovo Mons. Bonaventura Gargiulo (ofmconv.) che lo avviano al cristianesimo sociale ordinato alla giustizia e al bene comune sotto la bandiera della Rerum Novarum.
Il 6 giugno 1903 don Felice venne ordinato sacerdote nella cappella del Seminario.
Dal 1903 al 1909 egli svolge il proprio ministero nella Chiesa di San Giovanni Battista con il can. Giuliani.
Nel 1905 con l’arrivo a San Severo dei figli di don Bosco, don Felice predilige nella sua pastorale l’amore per la gioventù e la classe popolare e resterà fedele figlio di Don Bosco sino alla fine.
Dal 1909 al 1927 si occupa della Rettoria di Sant’Antonio Abate e con gli ex allievi salesiani del Circolo Don Bosco fonda in loco l’Azione Cattolica, il Partito Popolare. Dalla Gioventù femminile di A.C. fa nascere le Dame della San Vincenzo perché il Vangelo della carità sia ovunque.
Nel 1927, viene nominato parroco di Croce Santa, parrocchia di estrema periferia: vi resterà fino al 1977, anno della morte. Con il motto paolino «omnibus omnia» (1Cor 9,22) si fa vicino ai poveri per portarli a Dio e per promuoverli nella loro dignità. Per rispondere alle povertà emergenti nel secondo conflitto mondiale moltiplica in diocesi e in parrocchia le opere caritative e assistenziali. Al termine della guerra don Felice fonda o rifonda le sezioni locali di associazioni rispondenti ai bisogni del tempo (come Democrazia Cristiana, ACLI [Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani] e ASCI [Associazione Scouts Cattolici Italiani]) per incoraggiare i cristiani a vivere una fede operosa e testimoniante.Consumato dall’amore per Dio riflesso nell’amore per le anime, dopo una caduta con rottura del femore, don Felice muore il 23 novembre 1977 con le mani aperte ed elevate al Cielo e con preghiera del Gloria al Padre sulle labbra e nel cuore.
San Severo lì, 2 ottobre 2020
santi Angeli custodi
Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali/Addetto Stampa della Diocesi
dott. Beniamino PASCALE