26 Ottobre 2025
parola alla Parola – DOMENICA 26/10/2025
Un fariseo e un pubblicano salirono al tempio a pregare.
Due uomini, due storie, due modi di vivere la relazione con Dio e gli uomini. Così diversi e così vicini. Diversi nel modo di vivere la propria religiosità, il proprio rapporto con Dio e gli altri, eppure così vicini, sono entrambi figli dello stesso Padre, impastati della stessa terra, capaci di sussurrare al cielo preghiere e parole che arrivino al cuore del Padre. Gesù però rivela un “abisso” tra i due, uno squarcio al dir poco incolmabile. Il primo è uomo di legge, delle regole, delle preghiere fatte di formule impeccabili, di una generosità che supera ogni limite imposto dalla legge, un minuzioso miniaturista della preghiera e della giustizia, capace di grandi slanci, ma “oscuramente” insabbiato nel proprio “io” che tende a ridurre anche gli orizzonti di Dio. Il secondo è un fuori legge, un pubblico peccatore incallito, uno fuori dalle regole e che non conosce neppure le preghiere, però ha un cuore luminoso e una libertà che gli permette di lasciarsi cesellare dall’amore, sa farsi spingere dal vento di quel “tu” che crea slanci di incontri e di aperture sconfinate verso l’infinito di Dio. È tutta qui la differenza, non nella storia personale dei due o di noi stessi che potremmo diventare protagonisti della parabola, ma nell’io e nel tu con il quale ci mettiamo in relazione con Dio e con gli altri. Da questo semplice passaggio relazionale dipende tutta la nostra preghiera e la nostra storia umana.
Buona giornata
