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18 Giugno 2025

Sulla tomba di Pietro…

È bastata una manciata di secondi per sentire l’intensità dell’incontro con Papa Leone XIV. Egli, dopo aver richiamato ai vescovi italiani le imprescindibili caratteristiche di una chiesa fedele al mandato di Cristo e missionaria, ha voluto salutare personalmente ciascuno di noi.

Ecco ciò che di questo incontro porto nel cuore…

Un bacio… all’“anello del pescatore”, con il quale ho voluto dire al Papa che ero contento di essere entrato anch’io nelle reti di Pietro, grazie a tutti coloro che in tante maniere mi hanno parlato del Signore, me lo hanno fatto conoscere, me lo hanno fatto incontrare vivo nella testimonianza della loro vita. In quel bacio ho anche rinnovato la volontà di essere in piena comunione con lui, successore di Pietro in questa stagione della Chiesa, per promettere l’impegno di realizzare, cum Petro e sub Petro, il sogno di Gesù che pregò il Padre perché i discepoli fossero “una cosa sola”.

Una sincera confidenza… “Santo Padre, la Diocesi di San Severo prega per Lei. Anche Lei preghi per noi”: è quello che ho detto al Papa. Mi sembrava doveroso in quel momento andare subito all’essenziale, al fondamento più intimo e potente che ci può essere tra credenti e ribadire la bellezza di un ricordo quotidiano che già sale a Dio dalle nostre comunità che con gioia hanno accolto la sua elezione al soglio pontificio. Affidare poi l’intera diocesi alla sua preghiera è stato il modo per riconoscere la sua sollecitudine per tutte le chiese e ringraziarlo per la generosità del suo cuore.

Un “sì”, una stretta di mano e un sorriso… sono gli elementi che rendono bello ogni incontro e che hanno reso prezioso anche l’incontro di ieri. È l’eredità che mi porto nel cuore e che consegno all’intera Diocesi. Il Papa ha detto un “sì” di incoraggiamento e di sostegno alla nostra Chiesa locale, un “sì” alla fede che in tanti modi cerchiamo di vivere, un sì al nostro desiderio di incarnare il vangelo in questa nostra terra. Quella stretta di mano ci permette di non sentirci soli e ci dà la certezza che le nostre gioie sono anche le sue, come sono sue anche le nostre difficoltà, le nostre sofferenze. Il sorriso non vale quando è generico, riscalda il cuore invece quando nasce da un incrocio di sguardi. Il Papa, attraverso i miei occhi di pastore, ha sorriso a ciascuno di noi, ha sorriso ai nostri sacerdoti, ai tre diaconi che stanno per essere ordinati sacerdoti, a tutti i nostri fedeli, ai nostri religiosi, ai nostri sofferenti, ai nostri poveri. E per questo sappiamo che non potrà dimenticarci!

Grazie, Papa Leone!

San Severo, 18 giugno 2025

Sulla tomba di Pietro